Meetale Contest DICEMBRE 2015
Mercoledì 23/12 ore 19.00
IN
BARCA NEL PARADISO TERRESTRE
L’acqua bassa dello Stagnone era una tavola piatta:
non si scorgeva una cresta d’onda fino alle tre isole montagnose che
emergevano, aride e rocciose, dalla superficie liquida. Le alghe, striate di
verde, al passaggio della barca creavano una curiosa danza sinuosa come fili di
fumo che si contorcevano lentamente verso l’alto. Questo spettacolo armonioso e
rassicurante scomparve improvvisamente, come risucchiato dalle viscere marine
senza fondo, non appena oltrepassammo l’isola Lunga che, con il suo abbraccio,
forma e protegge la laguna.
Ritrovarmi a galleggiare su quell’abisso mi gelò il
sangue nelle vene e, pensando che fosse il modo migliore per rendere più
stabile la barca, diventai una statua vivente. Seduto sulla tavola-sedile,
incastrata tra le due sponde dell’imbarcazione, neanche Ercole avrebbe potuto
schiodare il mio sedere e tantomeno fare mollare alle mie dita la presa dai due
scalmi a cui mi ero attaccato con le braccia aperte come quelle di un Cristo
crocifisso.
Gaspare, mio fratello, non solo era rilassato, ma
faceva specie, stando dritto sulla
poppa e governando, disinvoltamente, con il piede nudo la barra del timone
fuori bordo.
Da quando, un paio di mesi prima, aveva acquistato,
da un pescatore andato in pensione, la piccola barca di legno con motore
fuoribordo a nafta che la spingeva con dolce lentezza, dedicava tutto il suo
tempo libero a questo natante e la sua somma felicità consisteva nel prendere
il largo per poi tuffarsi sotto le onde.
Il vederlo godere così intensamente mi ripagava
della sofferenza che provavo a galleggiare sugli abissi.
Fortunatamente la faglia che separa la terraferma da
Favignana è stretta e dopo dieci minuti di navigazione la rocciosa piattaforma
dell’isola apparve sotto le verdi acque terse, e ciò mi rese più tranquillo.
Arrivati a destinazione, Gaspare indossò
l’armamentario subacqueo e prima di sparire negli anfratti di Poseidone, mi
raccomandò di seguire, utilizzando i remi, il palloncino che avrebbe segnalato
la sua posizione.
La prima mezzoretta eseguii con solerzia il compito
affidatomi, ma poi mi stancai di quel continuo zigzag nello stesso fazzoletto
marino e mi autoconvinsi che, pur stando fermo, avrei potuto mantenere sotto
controllo il rosso galleggiante che di tanto in tanto scivolava sull’acqua,
disegnando traiettorie imprevedibili. Così mi distesi sulla tavola di prua in
modo da poter osservare comodamente la sfera segnaletica e l’orizzonte che mi
circondava.
Il sole morente sfiorava con fasci di luce rossastra
l’immensa distesa d’acqua che in lontananza si confondeva con la spiaggia senza
scogli. Dal mio punto di osservazione era visibile tutta la linea costiera che
va da Trapani a Marsala: a nord distinguevo il monte Erice incappucciato in
quel momento da bianche nuvole peregrine che non lasciavano intravedere il
paese abbarbicato sulla cima, attorno al castello medioevale. Ai piedi del
monte i nuovi palazzi della città di Trapani mi fecero pensare ai giganti del
mitico assalto all’Olimpo. Spostando lo sguardo verso sud intravidi, piatti
all’orizzonte, i bacini delle numerose saline che caratterizzavano, con i loro
antichi mulini a vento, quelle coste fino allo Stagnone – la laguna splendida e
suggestiva che custodisce al suo centro, come perla in un’ostrica, l’isola di
Mozia, adesso disabitata ma fervente di vita nel periodo punico, come
testimoniano i ruderi di cui è disseminata.
Spingendo lo sguardo oltre lo Stagnone, oltre la
campagna verde della pianura costiera, fino alla strada provinciale, sul declivio
della sciara che saliva dolcemente per lungo tratto, distinsi la contrada dove
ero nato e cresciuto e della quale conoscevo tutti gli angoli e le storie dei suoi abitanti, Amavenera: da essa
si fugge, peccando di superbia, e vi si torna sempre con pensiero nostalgico.
IN BARCA NEL PARADISO TERRESTRE - Meetale Contest DICEMBRE 2015
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La descrizione dei luoghi della mia giovinezza sta avendo successo; vedi
http://www.meetale.com/tale/in-barca-nel-paradiso-terrestre/14505141393280
oppure sicilitudine-blog.blogspot.com
Una pagina che pare un acquerello, delicato e ricco di poesia. Una lettura scorrevole che arricchisce l'animo.
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