DEDICATA AI GIOVANI SOTTO I CENTO ANNI
"Lentamente
muore chi diventa schiavo dell’abitudine,
ripetendo
ogni giorno gli stessi percorsi,
chi
non cambia la marca o colore dei vestiti,
chi
non rischia,
chi
non parla a chi non conosce.
Lentamente
muore chi evita una passione,
chi
vuole solo nero su bianco e i puntini sulle i
piuttosto
che un insieme di emozioni;
emozioni
che fanno brillare gli occhi,
quelle
che fanno di uno sbaglio un sorriso,
quelle
che fanno battere il cuore
davanti
agli errori ed ai sentimenti!
Lentamente
muore chi non capovolge il tavolo,
chi
è infelice sul lavoro,
chi
non rischia la certezza per l’incertezza,
chi
rinuncia ad inseguire un sogno,
chi
non si permette almeno una volta di fuggire ai consigli sensati.
Lentamente
muore chi non viaggia,
chi
non legge,
chi
non ascolta musica,
chi
non trova grazia e pace in sé stesso.
Lentamente
muore chi distrugge l’amor proprio,
chi
non si lascia aiutare,
chi
passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna.
Lentamente
muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi
non fa domande sugli argomenti che non conosce,
chi
non risponde quando gli si chiede qualcosa che conosce.
Evitiamo
la morte a piccole dosi,
ricordando
sempre che essere vivo richiede uno sforzo di
gran
lunga
maggiore
del
semplice fatto di respirare!
Soltanto
l’ardente pazienza porterà al raggiungimento di
una
splendida
felicità."
Poesia attribuita a Pablo Neruda ma
scritta da Martha Medeiros, giornalista brasiliana.
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